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The poet-diplomat, Abhay K. Kumar (Intervista e versi)


Biografia

Abhay K. Kumar è un poeta e diplomatico indiano. È autore di cinque raccolte di poesie. È stato insignito del SAARC (South Asian Association of Regional Cooperation) Literary Awards 2013.
Le sue poesie sono state pubblicate su diverse riviste internazionali: An Gael (New York), Chiaroscuro (London), The Caravan, The Missing Slate, Indian Literature, Nevsky Almanac (St. Petersburg) etc. La sua più recente collezione di poesie The Seduction of Delhi è stata pubblicata da Bloomsbury India. Ha tradotto Uttering Her Name del poeta irlandese Gabriel Rosenstock in Hindi.
Attualmente sta editando l’interessante antologia Capitals, in cui raccoglie poesie su tutte le capitali del mondo. Quest’antologia, così come la sua nuova raccolta The Eight-Eyed Lord of Kathmandu, verrà pubblicata nel corso del 2015.


The poet-diplomat
Traduzione dell'intervista a Abhay K. pubblicata su www.myrepublica.com in data 01/02/2015

Come hai iniziato a scrivere poesie?

Da bambino, avevo una sorta di timore reverenziale nei confronti della forza delle poesie di Ramdhari Singh Dinkar e Kabir. Ricordo che quando ero adolescente componevo poesie nella mia mente, senza mai scriverle, quelle che il mio amico poeta Wayne Amtzis chiama “poesie al vento”. Ho cominciato a scrivere poesie dopo essere diventato un diplomatico. 

Che cosa ti ispira a scrivere poesie, e su quali tematiche ti piace lavorare?

Io sono sopraffatto dalla bellezza dell’universo, appartengo ai luoghi che visito, alle persone che incontro e alle cose che ho attraversato. The Seduction of Delhi è una raccolta sulle citta, i monumenti storici, i palazzi e le persone di Delhi. La mia prima raccolta di poesie Enigmatic Love esplorava il tema dell’amore, la mia seconda raccolta Fallen Leaves of Autumn si concentrava sulla natura, la mia terza Candling the light era sulla mia meditazione su vari aspetti della vita, la quarta Remains conteneva poesie su scrittori e artisti russi sulla bellezza nelle sue varie incarnazioni. La prossima, The Eight-Eyed Lord of Kathmandu, che verrà pubblicata quest’anno, è il tentative di realizzare un ritratto poetico del Nepal.

Hai bisogno di un particolare stato d’animo/tempo/luogo per scrivere poesia, o ti riesce in qualsiasi momento?

Ho scritto la maggior parte delle mie poesie mentre ero nella magnifica Metro di Mosca, in Russia. Nel vagone strapieno mi ritrovavo completamente in pace, forse alla stessa maniera del Grande Gatsby – “e mi piacciono le grandi feste. Sono così intime. In quelle piccole non c’è alcuna privacy.” A San Pietroburgo, ho scritto nel silenzio delle sere invernali guardando attraverso la finestra il mare di neve là fuori, a Delhi ho composto poesie mentre visitavo antiche città, monumenti, mercati, giardini e dopo le ho scritte con comodo a casa. A Kathmandu, scrivo poesie nel sacro silenzio della notte, soprattutto nel finesettimana.

Chi sono I tuoi poeti favoriti?

Ne ho una lunga lista. Alcuni sono Ramdhari Singh Dinkar, Kabir, Tulsidas, Rahim, Ghalib, Rumi, Rabindranath Tagore, Iqbal, Faiz, Bhanubhakta, Gopal Prasad Rimal, Bhupi Sherchan, Walt Whitman, Robert Frost, Khalil Gibran, Emily Dickinson, Dylan Thomas, Octavio Paz, Pablo Neruda, C.P. Cavafy, George Seferis, Charles Baudalaire, Rilke, Alexander Pushkin, Anna Akhmatova, Joseph Brodsky, Derek Walcott, Shuntaro Tanikawa, Seamus Heaney, Wislawa Symborska, Li-Young Lee, Charles Simic, Jayanta Mahapatra, Ko Un, George Szirtes e molti altri. C’è qualcosa nelle loro poesie che mi attira verso di loro continuamente.

Leggere aiuta a scrivere poesia?

Leggere è essenziale per scrivere. Non riesco a immaginare nessuno che scriva poesie senza leggerne molte. Io ho una vasta collezione di libri di poesia che leggo e rileggo regolarmente.

Cosa significa la poesia per il poeta? È sufficiente scrivere poesia ed esprimere se stessi o è importante connettersi con il lettore?

La poesia è per il poeta quello che l’anima è per il corpo. La poesia è un ponte che connette il poeta al lettore. Ogni lettore può avere una differente interpretazione della poesia, ma ci deve essere alla fine un unico lettore affinche il processo di scrittura sia portato a termine. Ciononostante scrivere poesie per se stessi è una grandiosa esperienza anche nel caso in cui non venga pubblicata nessuna di esse.

A proposito del suo libro, Abhay…

The Seduction of Delhi è un libro su diversi aspetti di Delhi: i suoi edifici e i suoi abitanti. Abhay ha aggiunto le sue riflessioni su monumenti, edifici della citta utilizzando un linguaggio poetico. Le poesie danno anche una prospettiva storica che aggiunge profondità. Quelle sui cittadini di Delhi offrono un modo diverso di guardare alle persone comuni che altrimenti sarebbero ignorate.


Selezione di poesie tratte da The Seduction of Delhi 

Purana Qila*
Una macchina del tempo
tre millenni
in trenta minuti
Vieni
avanza con me –
Indraprastha** verso Nuova Delhi

*La più antica cittadella fortificata di Delhi
** Città mitica su cui si crede sia stata fondata Delhi

Neem*

Sotto la mia onnipresente ombra
mentite sparse città di Delhi.
Delhi ed io siamo una cosa sola e la stessa.
I miei frutti giallo-verde
delisiosi se maturi,
amari quando ancora acerbi;
solo i più assennati conoscono la differenza.

* Pianta originaria dell’India. Il Neem ha numerose proprietà medicamentose, tanto che in India viene chiamata la “farmacia del villaggio”

Guardie di sicurezza

Stiamo giorno e notte
a sorvegliarvi, signori.
Vi salutiamo
quando ci passate accanto
e talvolta voi distrattamente ci chiedete “come va?” e andate avanti.
Volete veramente sapere la risposta?

Raccoglitori di stracci

Rag pickers collect recyclable material at a garbage dump in New Delhi, India on Wednesday by Jamie Han
Ragpickers collect material from a dump on the eve of World Environment Day, in Bhopal, India by Jamie Han
A rag picker sorts through garbage, picking out recyclable materials to sell at the Ghazipur landfill site in the east of New Delhi, India, on Friday by Jamie Han

I nostri volti, sporchi di carbone,
i nostri vestiti, strappati e slarghi,
i nostri giorni perduti fra cumuli di spazzatura,
alla ricerca del nirvana dentro una lattina usata.
Nelle vicinanze di una fetida catapecchia –
casa nostra –
in attesa di una metamorfosi che la trasformi
in un’autostrada a dieci corsie.

Jamuns*

Gemme di nere ellissi
pavimenti di rifiuti;
farina astringente,
ogni monsone, colora le lingue di Delhi –
viola

* Letteralmente “Bacche di rosa”, è un tipico dolce indiano.

Yamuna*

Ritirato e d’umor nero
ho attraversato Delhi,
come argento scuro
che accarezza le coste urbane,
che drena l’oscurità
dall’anima di Delhhi.

* Yamuna è una divinità fluviale indù. Trae il suo nome dall’omonimo fiume che attraversa Delhi. Il Yamuna è tra I fiumi più inquinati del mondo. In Tibet è la dea della morte che regna sgli spiriti femminili dell’oltretomba.

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